Calano, nel mese di maggio, le richieste di ore di cassa integrazione da parte delle aziende, sia rispetto allo stesso mese del 2020 che ad aprile 2021.Questo è quanto si legge nel 5° rapporto UIL del Lario che riguarda le province di Como e Lecco. Nei primi 5 mesi dell’anno si conferma il miglioramento della situazione economica dei due territori e da maggio ad aprile, a Como la richiesta è diminuita del 25,8% mentre a Lecco del 66,8%. Al tempo stesso, lo sblocco dei licenziamenti potrebbe mettere a rischio migliaia di posti di lavoro.
I segni di ripresa più forte, arrivano dal settore metalmeccanico di entrambe le province. Numeri positivi anche per il comparto dell’edilizia e dell’industria. Tra i settori più in difficoltà invece, i dati mostrano ancora il tessile che a Como peggiora rispetto allo scorso anno, con oltre 4.480 lavoratori in cassa integrazione, lo 0,9% in più. Sempre a Como, in difficoltà anche artigianato e commercio.
Rimane alto il numero complessivo di lavoratori e lavoratrici in cassa integrazione nelle due province, oltre 20.000 persone, che potrebbero anche subire gli effetti dello sblocco del divieto dei licenziamenti dal prossimo 1° luglio. Nonostante “si avvertano alcuni primi segnali di speranza che sono di buon auspicio” spiega Salvatore Monteduro Segretario Generale CST UIL del Lario “non sono sufficienti a far rientrare un’emergenza occupazionale e un disagio sociale presente nel Paese”