Il tracciato dell’Autostrada Pedemontana prevede, nella tratta denominata B2, una sovrapposizione con la superstrada Milano-Meda: una porzione indispensabile, per far defluire il traffico in direzione sud-est senza intoppi. Ma se la moderna, efficiente e scorrevole Pedemontana finisse nell’attuale e malandata superstrada Milano Meda, che nelle ore di punta è una trappola per automobilisti, al confine tra le province di Como e Monza e Brianza si rischierebbe il caos.
Una preoccupazione espressa a chiare lettere da Mauro Roncoroni, sindaco di Cermenate. <La tratta B2 della Pedemontana ad oggi non mi risulta sia finanziata. Sono davvero preoccupato per le ripercussioni sul territorio>.
La tratta B1 della Pedemontana è in fase di completamento: parte dall’interconnessione con l’autostrada A9 e arriva fino a Lentate sul Seveso, ai “piedi” della superstrada 35 Milano-Meda. Il segmento dovrebbe essere aperto alle auto in novembre.
Qui finiscono le certezze. Qui finisce, per ora, la Pedemontana. La tratta successiva – denominata B2 – si sovrappone alla Milano-Meda: in altre parole, la ss35 dovrebbe essere ampliata e riqualificata fino allo svincolo di Cesano Maderno. Usare il condizionale è d’obbligo.
<Si parlava del 2020 come conclusione della tratta B2 – spiega Roncoroni – innanzitutto, mi chiedo cosa accadrà da novembre di quest’anno, ossia dall’apertura della tratta B1, fino al 2020. È vero, è stato realizzato uno svincolo per passare dalla Pedemontana alla Novedratese senza pesare sulla viabilità ordinaria, ma temo l’effetto imbuto. Perché la Pedemontana è una strada nuova e scorrevole, mentre la Milano-Meda, specie nella seconda parte, è perennemente intasata>.
Il sindaco di Cermenate aggiunge che <le stesse preoccupazioni sono condivise dagli amministratori dei comuni lungo la Milano-Meda>, e si augura che la tratta B2 venga <finanziata e realizzata quanto prima>.