«Le mura e le torri di Como vanno illuminate, e valorizzate come giacimento culturale, messe in sicurezza e rese accessibili e visitabili al massimo grado là dove possibile in un percorso virtuoso che usi in modo intelligente i beni della città». Ambra Garancini, presidente dell’associazione culturale comasca Iubilantes dedicata al turismo sostenibile, interviene sullo stato di abbandono in cui versa la fortificazione che abbraccia il centro storico del capoluogo lariano, a pochi giorni dalla presentazione delle iniziative in programma per il 25° anno di fondazione dell’organizzazione di volontariato.
La struttura mostra i segni del tempo e dell’incuria
La struttura difensiva conservata per il 70% mostra ormai inesorabilmente i segni del tempo e dell’incuria, in aprile una pietra di poco meno di un chilo si era staccata dalla Torre San Vitale da una altezza di circa 20 metri, sfondando il parabrezza del furgone di un ambulante, fatto che ha spinto l’amministrazione comunale ad incaricare una società di ingegneria di stilare una relazione tecnica sullo stato delle mura, consulenza dal costo di quasi 20mila euro.
Progetti di valorizzazione trasversali
Ma occorre una valorizzazione complessiva secondo Ambra Garancini: «A fine 2018 tenemmo una visita guidata con Mimosa Ravaglia della Società Archeologica alla scoperta delle antiche mura di Como, partendo da via Cinque Giornate e arrivando fino al Museo Giovio dal cui cortile si può approdare attraverso un camminamento alla Torre San Vitale. Da quella visita, nacque l’idea che poi sviluppammo, di aprire i giardini e i cortili di Como a eventi culturali, con il compianto Emilio Trabella. Chiediamo che questo tipo di esperienze si possa ripetere e anzi ne faremo uno dei temi forti della nostra campagna “Camminacittà” con percorsi alla scoperta della Como segreta da valorizzare per il prossimo anno. Siamo riusciti come Iubilantes a valorizzare le mura di Cantù, con ricerche d’archivio visto che delle strutture rimane bene poco. A Como invece le mura sono lì da vedere, senza contare quelle romane che andrebbero rese accessibili e visitabili, penso alla Porta Pretoria sotto largo Miglio e alle mura che si vedono nel cortile del liceo Volta. Il tutto –conclude Garancini- si potrebbe collegare in una serie di tour trasversali ad altre strutture come la Torre Gattoni che è punto d’interesse dell’itinerario voltiano, e i rifugi antiarei» .