Un flop peggiore della più pessimistica delle previsioni. Dei circa 1.100 invitati all’open day vaccinale per gli over 60 dei piccoli comuni organizzato sabato e domenica all’ospedale di Menaggio sono in tutto dodici le persone che hanno risposto all’appello. Erano in tutto tredici i paesi coinvolti, individuati proprio perché l’adesione alla campagna vaccinale risultava inferiore alla media provinciale e regionale.
L’iniziativa però non ha avuto l’esito sperato e gli stessi amministratori locali dei comuni coinvolti non nascondono lo sconcerto e il disappunto. All’ospedale di Menaggio era stato allestito un punto vaccinale attrezzato per somministrare oltre mille dosi in due giorni. Vista la mancata adesione dei destinatari dell’open day per evitare che tutti gli sforzi fossero vani all’ultimo minuto sono stati coinvolti gli operatori scolastici della zona che in questi giorni avrebbero dovuto fare la seconda dose e hanno anticipato l’appuntamento presentandosi a Menaggio.
I commenti
“I miei concittadini hanno perso una grande occasione e mi rammarica molto – dice Antonella Mazza, sindaco di Carlazzo – Non riesco a darmi una spiegazione. I giovani e altre fasce di età stanno rispondendo in massa alla campagna e stanno prenotando il vaccino, stanno dando l’esempio ben più della fascia dei sessantenni”. “Abbiamo pianto i nostri morti e questo territorio è stato segnato dalla pandemia – aggiunge il primo cittadino – Mi sarei aspettata un’altra risposta. Tra l’latro, dopo le polemiche per la chiusura dell’hub di Menaggio mi sembra assurdo che non si sia presentato nessuno”.
Gavino Fiori, sindaco di Cavargna, è desolato. “Brutto messaggio – dice – Voglio pensare che ci sia stato un problema di comunicazione, spero non di cattiva volontà. E’ saltato qualche anello della catena, valuteremo un possibile approccio diverso”.
Più duro Giancarlo Zanfanti, sindaco di Gravedona ed Uniti. “Questi sessantenni non avranno il green pass, non è corretto condizionare e mettere a rischio gli altri che stanno aderendo alla campagna – dice – Forse ci sarebbe bisogno di una campagna più capillare e mirata sui singoli, dovremmo provare a cambiare la modalità di invito anche se in fondo penso sia una questione di disattenzione, diffidenza o poca responsabilità”.
Nel prossimo fine settimana è prevista un’iniziativa analoga a Lariofiere.