Pasticcio del bando per la bonifica dell’ultima porzione di terreno dell’area Ticosa di Como.
Due ore di riunione e valutazioni tecniche terminate con la convocazione di una nuova seduta, questa volta a porte aperte, fissata per il 21 giugno.
“La Commissione consiliare I tornerà a riunirsi per le valutazioni politiche sul tema – ha spiegato a margine dell’incontro il presidente della Commissione I di Palazzo Cernezzi e capogruppo di Fratelli d’Italia, Matteo Ferretti – L’incontro è stato molto tecnico e non sono emerse novità rispetto a quanto già riportato dalla stampa”.
Poi Ferretti aggiunge: “Sono stati accertati gli errori formali me i vizi commessi nella stesura del bando di gara”.
Una vicenda che ha portato il Comune di Como all’annullamento in autotutela della gara da oltre 4 milioni di euro per la bonifica dei terreni dell’ex tintostamperia.
Gli errori riguarderebbero sia la pubblicazione del bando, come è stata impostata la procedura di gara, sia la questione di illegittimità dei partecipanti dell’appalto, come evidenziato dalle relazioni tecniche con i chiarimenti sulla gara a firma dei dirigenti del settore Ambiente e Appalti di Palazzo Cernezzi, rispettivamente Rossana Tosetti e Andrea Romoli Venturi.
Oltre ai membri della Commissione e ai capogruppo delle diverse forze politiche alla riunione hanno partecipato il sindaco Mario Landriscina, l’assessore all’Ambiente Marco Galli e i due dirigenti comunali che si sarebbero giustificati su errori e tempi lunghi dicendo: “Si tratta di procedure molto complesse” e ancora: “I ritardi? Colpa del Covid”.
Quel che ormai è certo è che il bando uscito dagli uffici comunali è sbagliato. Un errore di cui al momento nessuno risponde nonostante la conseguenza è evidente: tempi e costi aumentati e non da ultimo l’area che resta abbandonata senza ancora un destino.