La raccolta firme per chiedere di annullare il pedaggio sulla Tangenziale di Como arriverà anche nelle aziende comasche.
Oggi ha aderito all’iniziativa la Cgil: la Camera del Lavoro di Como non aveva ancora appoggiato formalmente il comitato, fino a stamane. La riunione di segreteria di oggi ha deliberato l’adesione, e quindi i tre sindacati confederali – Cgil Cisl e Uil – avvieranno, in modo unitario, la raccolta firme attraverso le rsu, le rappresentanze sindacali interne alle aziende.
<Nell’ambito del tavolo della competitività avevamo sottoscritto, il 27 aprile 2015, un documento in cui si avanzavano le stesse richieste del comitato “no al pedaggio”. Quindi oggi abbiamo aderito per un discorso di coerenza>, spiega Alessandro Tarpini, segretario generale della Cgil di Como.
Il comitato, nato dall’iniziativa del sindaco di Albese con Cassano Alberto Gaffuri, conta ora circa trenta sindaci del territorio, ma – da pochi giorni – è forte anche dell’appoggio dell’intera economia comasca.
Associazioni di imprenditori, sindacati e federazioni di categoria hanno condiviso la battaglia del comitato, che mira ad annullare il pedaggio previsto sul primo lotto della Tangenziale di Como dal 1° novembre tramite una rimodulazione delle tariffe tra Autostrade per l’Italia e Pedemontana. La tangenziale comasca, infatti, è parte del sistema Pedemontana e si interseca con l’autostrada A9.
<Pagare il pedaggio su meno di tre chilometri di tangenziale – aggiunge Tarpini – sarebbe l’ennesimo schiaffo a un territorio fortemente penalizzato rispetto alle province vicine. Como rischia di diventare una sorta di Cenerentola. Altri territori dispongono di tangenziali gratuite, ben più lunghe della nostra>.