La carica dei trenta contro il pedaggio. Trenta amministratori locali, sindaci e vicesindaci dei paesi interessati, direttamente o indirettamente, dalla Tangenziale di Como che si sono uniti, al di là di appartenenze o posizioni politiche, per chiedere a Regione Lombardia e Ministero dei Trasporti di non applicare, dal 1° novembre, il pedaggio previsto di 60 centesimi.
Il comitato si è presentato stamattina a Palazzo Cernezzi, sede del Comune di Como. Al centro del tavolo Maria Rita Livio, presidente della Provincia, il sindaco di Como Mario Lucini e Alberto Gaffuri, sindaco di Albese con Cassano e capofila dell’iniziativa. Nei comuni che aderiscono al comitato, verrà proposta ai rispettivi consigli comunali una delibera nella quale si chiede la gratuità del primo lotto della tangenziale di Como, ridefinendo i pedaggi dell’autostrada A9 per coprire il mancato incasso. Trenta delibere in altrettanti consigli comunali, spera il comitato, hanno una forza politica d’impatto che le istituzioni, nello specifico Regione Lombardia e Ministero dei Trasporti, non potranno ignorare.
Contemporaneamente, partirà una raccolta firme, avviata grazie alla collaborazione con la Uil di Como e la Cna Artigiani.
Al fronte del “no al pedaggio” si aggiungono anche gli autotrasportatori. <Voglio invitare i sindaci a mettersi la fascia tricolore e andare in tangenziale a fermare il traffico, gli autotrasportatori saranno al loro fianco con i loro mezzi – dice il presidente della Fai (Federazione autotrasportatori italiani) Giorgio Colato – Abbiamo già l’autostrada più cara d’Italia, la tangenziale è un’infrastruttura pensata per alleggerire il traffico della città, che è già stata pagata dal territorio. I nostri camion sono pronti a mettersi di traverso>.
Tenete duro