Atteso da tempo, non vedrà la luce a breve. Per il nuovo Piano del traffico c’è una data, ma non è vicina. L’obiettivo dell’assessore alla Mobilità del Comune di Como, Pierangelo Gervasoni, è di concludere questo lavoro di cui si parla da anni entro la fine del mandato. Ovvero entro la prossima primavera quando si andrà alle urne.
«Siamo al lavoro, gli uffici competenti stanno analizzando ogni dettaglio – spiega l’assessore – Di modo da poter disporre del testo definitivo e quindi adoperarsi concretamente per renderlo operativo con l’insediamento della prossima amministrazione comunale di Como».
Al documento stava già lavorando, l’ex assessore Vincenzo Bella poi sostituito da Gervasoni che si è scontrato con la pandemia e le conseguenze ad essa collegate. «Inevitabilmente siamo stati assorbiti anche da altre incombenze ma i nostri tecnici in sinergia con la società esterna incaricata di sviluppare il piano stanno proseguono il lavoro». E i temi caldi sono molteplici. Dal nodo di Lazzago ai tempi di chiusura dei passaggi a livello che sono più che raddoppiati in alcuni momenti della giornata – novità scattata ormai nove mesi fa per motivi di sicurezza – con inevitabili ripercussioni viabilistiche. «Sarà decisivo ideare alternative praticabili», conclude l’esponente della giunta lariana.
Va ricordato che l’ultimo piano del traffico risale ad oltre due decenni fa, predisposto dall’allora assessore alla Viabilità Nini Binda, che faceva parte della giunta del compianto sindaco Alberto Botta.
Le ulteriori linee guida del Piano sono temi che si ripropongono. Dall’incentivo della mobilità green, con le zone 30 e le zone a prevalente percorrenza pedonale, fino alla necessità di nuove infrastrutture. In questo senso il completamento della Tangenziale di Como, da sempre rappresenta uno degli interventi prioritari sollecitati a più riprese: dal mondo politico, economico e associativo.