“A due giorni dall’ultima giornata inutile di questo campionato da dimenticare adesso vorremmo parlare noi”. I tifosi della Pallacanestro Cantù che si riconoscono nel gruppo “Eagles 1990” hanno diffuso un comunicato con le loro valutazioni sulla retrocessione del club in A2, che potrà essere eventualmente sanata da un ripescaggio nella prossima estate, se qualche altra società rinuncerà per motivi economici alla massima serie.
Gli attacchi
Le critiche toccano principalmente i giocatori più esperti e i dirigenti, i cui atteggiamenti non sono stati apprezzati. “La retrocessione è giunta per colpa di gente che non ha onorato la maglia e che non vogliamo più vedere in campo con i nostri colori”, scrivono.
Tra i dirigenti della società, nel mirino degli Eagles prima di tutto il general manager Daniele Della Fiori, non citato nel comunicato, a cui, nei giorni scorsi, erano stati dedicati striscioni con la scritta “vattene”. “La contestazione non è per i centri sbagliati e per acquisti che non sono stati eccelsi, il mercato c’entra poco – attaccano i tifosi – ma per i modi di porsi nei confronti dell’ambiente che l’ha fatto crescere e in un certo senso accompagnato”.
La retrocessione
La riflessione conclusiva è sulla prossima stagione. “Sarà serie A2, perché anche in caso di ripescaggio nella testa di qualunque tifoso noi siamo retrocessi – attaccano ancora gli Eagles – Noi ci saremo, come sempre a modo nostro, ma ci saremo. L’anno prossimo pretendiamo una squadra che dia l’anima in campo, come quelle scarsissime a livello di talento, ma con un cuore enorme, che ci avevano fatto innamorare nei primi anni della gestione Corrado, per fare un esempio. Che sia A1 o A2 non ci interessa. Noi ci saremo. La gente come noi non molla mai”.