La richiesta di cassa integrazione diminuisce e, alla luce di questa tendenza, la Uil di Como parla di ripresa dell’economia locale, pur lenta. Il sindacato comasco ha diffuso i dati provinciali sulla cassa integrazione nel periodo gennaio-luglio 2015, confrontandoli con i numeri dello stesso periodo dell’anno scorso.
In provincia di Como, le aziende hanno chiesto il 33% in meno di ore di cassa; un dato inferiore a quello lombardo, ma migliore rispetto a quello nazionale. Secondo le stime della Uil, tra gennaio e luglio 2015 erano in cassa integrazione 6.342 lavoratori, contro i 9.511 dell’anno precedente; 3.169 dipendenti non sono quindi più interessati dagli ammortizzatori sociali.
<Le imprese del settore industriale sono le più colpite dalla crisi – spiega Salvatore Monteduro, segretario generale della Uil di Como – Le aziende tessili sono quelle che stanno pagando di più la crisi; un dato confermato dalla crescita
delle ore di cassa integrazione ordinaria nel settore l’unico indicatore negativo rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente>. Tutti gli indicatori, ad eccezione del caso specifico del tessile, disegnano un trend positivo. <Questi dati potrebbero confermare come, anche a Como, la situazione occupazionale sia in miglioramento>, conclude Salvatore Monteduro.