Da una parte i lavori per adeguare la struttura alla Serie B. Dall’altra il progetto di una riqualificazione complessiva per dare alla città di Como uno stadio moderno e polifunzionale. Il futuro del Sinigaglia passa da queste due strade. Il mese decisivo sarà settembre, anche sul fronte lavori per la creazione dei tornelli e delle aree di prefiltraggio nella zona (con una recinzione che andrà da via Corridoni fino al lago in occasione delle partite) per far sì che lo stadio lariano possa ospitare le gare di campionato del Como, evitando ai tifosi azzurri un esilio troppo prolungato in quel di Novara, dove si disputerà sicuramente la prima gara casalinga del Como, al massimo la seconda. L’obiettivo è riportare i lariani al Sinigaglia per la fine di settembre. Il tempo stringe e i lavori – dopo il nullaosta arrivato dal Comune di Como lo scorso 7 agosto – dovrebbero partire entro la fine della settimana. Pensando al lungo periodo, però, gli adeguamenti non bastano. Serve un progetto di ampio respiro. E mentre il Comune di Como non ha più avuto contatti con la società tedesca che alla fine del 2014 si era detta interessata al progetto di riqualificazione del Sinigaglia, a Palazzo Cernezzi è tutto pronto per andare in quella direzione con o senza i tedeschi. A fine settembre verrà portata in consiglio comunale la variante al Pgt (piano di governo del territorio, lo strumento urbanistico del Comune) per ampliare le destinazioni d’uso di quella che oggi è un’area sportiva pubblica. Ottenuto il via libera, il Comune potrebbe prendere l’iniziativa, mettere a punto uno studio di fattibilità sulla riqualificazione dello stadio e quindi, nel giro di 6-8 mesi, bandire una gara per la riqualificazione della struttura, puntando a un Sinigaglia moderno, con funzioni complementari che permetterebbero ai privati interessati al progetto di avere un ritorno economico. E sarà questa la vera partita da giocare.