Numeri dei contagi stabili e crescita dei casi positivi e di quarantene nelle scuole. L’Ats Insubria mette in guardia sul rischio di un’inversione di tendenza e fa un appello alla massima prudenza in questa fase di riaperture. “La tendenza non è ottimale e dopo una decisa riduzione dei contagi tra la prima e la seconda settimana di aprile ora la situazione sta cambiando, la prudenza deve essere massima”, sottolinea il direttore sanitario Giuseppe Catanoso.
In base all’ultimo aggiornamento dell’Ats Insubria, nel territorio lariano i nuovi positivi sono passati dai 989 del precedente monitoraggio a 947, con una riduzione minima. L’età media dei contagiati è scesa a 40 anni. L’incidenza ogni 100mila abitanti è ancora in calo, ma non in modo significativo. Nell’ultimo rilevamento è passata infatti da 168 a 161, con una punta di 211 nell’Erbese, la zona della provincia di Como che in base all’ultimo aggiornamento registra la situazione peggiore.
“La vaccinazione procede in modo spedita e questo è un dato incoraggiante – sottolinea Catanoso – In provincia di Como la copertura è tra il 20 e il 30% e il dato inizia a essere importante”.
Le scuole
Resta alta l’attenzione sulle scuole. In provincia di Como, nella settimana dal 19 al 25 aprile sono stati accertati 24 casi nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, altrettanti nella primaria, 16 alle medie e 15 alle superiori. Tra studenti e operatori scolastici, sono complessivamente 2.058 le persone in quarantena.
“Dal 26 è scattata una serie di graduali riaperture – sottolinea Paolo Bulgheroni, direttore del dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria dell’Ats Insubria – E’ fondamentale gestire il rischio per contenerlo il più possibile. Il rispetto delle regole è più che mai indispensabile. I comportamenti individuali sono importanti”.
L’appello dell’Ats
“Occorre prestare la massima attenzione alle scuole – aggiunge Catanoso – E’ opportuno che i ragazzi stiano estremamente attenti, non tanto nelle classi dove il rispetto delle regole è massimo quanto soprattutto fuori. Gli studenti dai 14 ai 19 anni asintomatici possono prenotare il test rapido nelle farmacie, un modo per aumentare l’attività di screening e monitoraggio”.