La casetta sul lungolago non c’è più. Sparita. O meglio, smontata dagli stessi privati che l’avevano posata.
Finisce così la querelle estiva del chiosco sulla passeggiata Amici di Como, un lungo braccio di ferro tra il Comune e la società privata titolare della licenza.
La vicenda – che nelle settimane aveva assunto connotati grotteschi – inizia ad aprile, quando un privato chiede la concessione in Comune per montare la struttura provvisoria. Concessione poi revocata da Palazzo Cernezzi, che fa smontare la casetta. Nel frattempo, la società ricorre al Tar e ottiene a fine giugno la sospensiva dell’ordinanza di rimozione del prefabbricato. Il Comune, per la ricostruzione della casetta, comunica alla società una serie di prescrizioni. Poi, a luglio, il colpo di scena: di notte il chiosco viene rimontato. Una sorpresa per il Comune di Como, che aveva anche presentato un esposto in Procura. Nelle scorse ore la casetta – che in questi mesi non ha mai funzionato come chiosco – è stata smontata. <La struttura è stata rimossa su iniziativa dei privati che rappresento – precisa l’avvocato Massimo Ambrosetti – poiché stava per scadere la licenza, che iniziava il 31 maggio e durava 118 giorni>.
In realtà la vicenda, conclusa da un punto di vista concreto, è tutt’altro che risolta sotto il profilo legale: le parti aspettano ancora il pronunciamento del Tar nel merito. <Se il Tar confermerà le nostre ragioni – conclude Ambrosetti – chiederemo il risarcimento dei danni al Comune di Como>.