Provincia divisa in due con il Medio e Alto Lario che di fatto si unirà a Sondrio; l’istituzione della nuova azienda socio sanitaria territoriale (la ASST di Como) che gestirà – come dice il nome stesso – competenze sanitarie e sociosanitarie (finora divise tra Asl e Azienda Ospedaliera Sant’Anna), mentre un organo superiore di programmazione e controllo (la nuova ATS – Agenzia di Tutela della Salute) sovrintenderà l’intero lavoro.
Sono le principali novità introdotte dalla riforma sanitaria approvata nelle scorse ore dal consiglio regionale della Lombardia.
Cosa cambierà per il Lario.
Di fatto Como avrà la sua Azienda Socio Sanitaria Territoriale autonoma che avrà il compito di erogare le prestazioni sanitarie e sociosanitarie di tutti gli ospedali (inclusi quelli religiosi: Valduce di Como e Fatebenefratelli di Erba), gli ambulatori e i centri di assistenza (ad esempio quelle destinate ad anziani o disabili).
Soltanto le strutture del medio alto Lario (tra cui i presidi di Menaggio e Gravedona) saranno uniti all’ASST del lago e della Valtellina.
Le nuove Agenzie di Tutela della Salute avranno invece funzioni di gestione, programmazione e controllo. In questo caso i paesi – circa 60 – del Medio Alto Lario confluiscono nell’ATS di Montagna che include anche le valli. Il resto del territorio comasco invece si unisce a Varese nell’ATS Insubria.