Sono trascorsi cinquant’anni dalla costruzione del Centro sportivo di Muggiò. L’inaugurazione, dopo un paio d’anni di lavori risale al 1972, il sindaco era Antonio Spallino. Prendeva così vita il disegno di una cittadella dello sport nel raggio di circa un chilometro, tra Camerlata, Albate e Muggiò. Dall’altra parte della via Canturina c’era già dal 1956, la pista d’atletica.
Nel terreno confinante al Campo Coni, nel 1973, sorgerà il centro sportivo di via Belvedere, nel 1981 sarebbe poi arrivata la piscina.
L’inizio della fine
Con il passare del tempo, però, quella del palazzetto di Muggiò è una storia di degrado molto più rapido anche rispetto alla vicina vasca olimpionica. Dopo pochi anni, le pareti degli spogliatoi, ad esempio, mostrano subito segnali di cedimenti. Lo stesso accade per le sedi delle associazioni (una serie di locali erano a loro destinati) che via via abbandonano Muggiò.
Nel novembre 2013 la chiusura totale della struttura a causa del concreto rischio crolli. Oggi, sette anni e mezzo dopo, la situazione non è cambiata. Solo il degrado è peggiorato. E chi vive nelle vicinanze del palazzetto lamenta trascuratezza.
«Nessuno pota più gli alberi – commenta una residente – ce ne sono di enormi nel parco del palazzetto, negli ultimi due anni il vento ne ha spezzati o fatti cadere cinque».
C’è poi la questione della vicina piazza d’Armi. «Viene usata per la raccolta differenziata – viene spiegato ancora da chi vive in zona – Abbiamo ricevuto una lettera dal sindaco che invitava a non gettare briciole dai balconi per non favorire il proliferare dei piccioni, ma qui i problemi sono i topi. Qui basterebbe davvero poca manutenzione del verde e pulizia».
Intanto per il futuro, forse, qualcosa di muove: il progetto preliminare del nuovo palazzetto, è finalmente stato inserito, con delibera di giunta, nel piano delle opere.