Tamponi di controllo gratuiti anche ai frontalieri per contrastare il Covid. La questione è finita al centro delle polemiche nei giorni scorsi con l’attacco della Lega dei Ticinesi che aveva detto “Perché dovremmo pagarli noi?” e di conseguenza aveva chiesto all’Italia di occuparsene.
I farmacisti ticinesi: “E’ giusto”
Ad intervenire è il portavoce dell’Ordine dei farmacisti del Canton Ticino, Federico Tamò, che al sito d’informazione Ticino Online ha dichiarato: «Il virus non guarda certo i confini. Se quotidianamente entrano 70 mila persone in Ticino per lavorare è giusto che usufruiscano degli strumenti per poter arginare questa pandemia». «Una volta tanto un provvedimento sensato – ha sottolineato Tamò -. Non possiamo e non dobbiamo fare distinzioni, ne va della salute della popolazione residente».
Sempre il numero uno dei farmacisti ha chiarito anche come si procede per poter effettuare il test (sono 5 al mese in totale quelli messi a disposizione gratuitamente). E’ sufficiente recarsi in farmacia «con il tesserino della cassa malati o, in alternativa, il permesso di lavoro e la tessera sanitaria italiana – ha detto – Si prendono i dati e il tutto viene fatturato alla Confederazione» ha concluso.