I dati positivi degli ultimi mesi non devono trarre in inganno: è ancora troppo presto per parlare di ripresa. E’ quanto emerge dall’analisi congiunturale rapida per il mese di maggio diffusa oggi da Unindustria Como. Dopo la crescita registrata ad aprile, rispetto al brusco crollo dello scorso autunno, a maggio la domanda interna è tornata sotto la soglia della parità, seppur di poco, con livelli in linea con quelli dello scorso anno. Ordini interni in calo a maggio per il 32% del campione di aziende, in aumento invece solo per il 23%. La diminuzione riguarda soprattutto le aziende del tessile. “Il calo fisiologico degli ordini interni registrato a maggio ci rammenta che la ripresa non è ancora un fatto certo e definitivo – afferma il Presidente di Unindustria Como, Francesco Verga – seppure ci conforta rilevare che gli ordini dall’estero sono ancora positivi”. Buono anche il dato sull’attività produttiva in miglioramento o stabile per quasi l’80% del campione e fatturato in crescita o per un terzo degli intervistati. Soffrono maggiormente le piccole aziende e più di un’impresa su due è alle prese con clienti insolventi. Considerando gli ordini in portafoglio e quelli già acquisiti non si prevedono altri crolli fino al termine dell’estate. “Certo nessuno può prevedere le conseguenze per la nostra economia della prova di forza tra istituzioni europee e governo di Atene” dice ancora il presidente Verga che auspica una nuova stagione di riforme – Abbiamo visto come i decreti contenuti nel Jobs Act e gli sgravi introdotti dalla legge di stabilità abbiano stimolato positivamente all’occupazione”.