Nasce il “Criett”, Centro di ricerca e trasferimento tecnologico che legherà il mondo dell’Università dell’Insubria a quello delle imprese. Un laboratorio diffuso con attrezzature tecnologiche all’avanguardia, simbolicamente rappresentato da una stella a cinque punte. Una stella che rappresenta l’Università dell’Insubria quale centro di coordinamento della ricerca scientifica con cinque punte che si estendono sul territorio di Varese, Como e Busto Arsizio. Un progetto che vale 3 milioni e 697.395 euro per il quale l’Insubria di Varese e Como ha ottenuto da Regione Lombardia un finanziamento di un milione e 687.500 euro, pari al 45 per cento circa del totale.
Per realizzare questo nuovo modello di laboratorio diffuso, sono due le azioni messe in campo dall’Università dell’Insubria, sulla base del Piano Strategico 2019-2024 e con il contributo di Regione Lombardia.
La prima è l’acquisizione di quattro nuove grandi attrezzature: i banchi di simulazione odontoiatrica e il sequenziatore regolamentato Fda, che saranno collocati nella ex Colonia agricola a Varese, lo spettrometro di massa, posizionato nella palazzina dei chimici Cubo a Como, e il cluster per i big data, destinato a essere ospitato nel padiglione Bassani a Varese.
La seconda azione è la ristrutturazione funzionale di alcune sedi del polo varesino, con lavori di completamento delle infrastrutture impiantistiche che sono necessari per l’utilizzo e la valorizzazione delle grandi attrezzature. Si tratta dell’Aula Magna di via Ravasi 2, che sarà punto di riferimento centrale per convegni, seminari e mostre del Criett, e dei padiglioni Ex Colonia agricola e Bassani, dove saranno realizzate due infrastrutture rispettivamente di ricerca biomedica e di data science.
Le reazioni
La soddisfazione del rettore Angelo Tagliabue: “Valorizzare i risultati della ricerca, con particolare attenzione a quelli trasferibili al mondo delle imprese, incentivare il dialogo con il tessuto economico vivace di Varese, Como e Busto Arsizio, coordinare nel modo migliore le attività multidisciplinari dei nostri laboratori fornendo attrezzature all’avanguardia: quello che stiamo facendo oggi è un investimento per il nostro futuro. E possiamo farlo, grazie all’importante contributo di Regione Lombardia, perché l’Insubria ha una grande capacità di innovazione, che non si è mai fermata anche nel lungo periodo della pandemia”.
“Una efficace struttura di facility management al servizio della ricerca scientifica permetterà all’Insubria di qualificarsi sempre di più come partner di eccellenza della piccola e media impresa locale in ambiti di ricerca sperimentale, offrendo risorse al sistema produttivo territoriale”, ha aggiunto il direttore generale Marco Cavallotti.