Sarebbe dovuta partire entro la fine del mese l’attesa bonifica della “cella 3”, l’ultima porzione dell’area Ticosa di Como che ancora contiene residui di materiali tossici. Nulla di fatto invece: la ditta che si era aggiudicata la gara di appalto per bonificare la zona ha fatto marcia indietro, ritirando l’offerta.
“Abbiamo appreso dal settore Gare e appalti con non poco stupore che la ditta aggiudicataria ha scelto di tirarsi indietro”, ha spiegato l’assessore all’Ambiente del Comune di Como Marco Galli.
L’appalto era stato assegnato a un raggruppamento temporaneo d’impresa composto da due aziende cagliaritane, che avrebbe dovuto sottoscrivere in questi giorni il contratto con l’amministrazione comasca per avviare il cantiere e procedere allo smaltimento dell’amianto, perlopiù, sotto forma di Eternit, che si trova appunto nella cella 3, l’area di 4.500 metri quadrati vicino alla Santarella.
“L’intervento inevitabilmente subirà un ritardo rispetto al cronoprogramma previsto in origine – ha detto ancora Galli – Si ipotizzano un paio di mesi. Non sarà necessario infatti ripetere tutto il procedimento di gara, in quanto è prevista la possibilità di scorrere la graduatoria con proposta di assegnazione alle ditte che seguono”.
Ora infatti si procederà con la proposta di aggiudicazione alla seconda società classificata delle sette che hanno partecipato alla gara presentando offerte ammissibili. Gli uffici comunali dovranno passare al vaglio le domande e soltanto dopo i controlli di rito, ossia la verifica di tutti i requisiti di legge, si potrà predisporre una nuova assegnazione.
Tempi dunque ancora lunghi prima di vedere le ruspe al lavoro in Ticosa per rimuovere 8mila metri cubi di materiale e i rifiuti. Inoltre ai lavori di bonifica resta infatti subordinata la creazione dei posti auto che dovrebbero essere realizzati davanti all’edificio della Santarella.
Tra rinvii, lungaggini burocratiche e intoppi nell’area dell’ex tintostamperia resta ancora tutto sospeso.