Il 2° rapporto della UIL del Lario sulla cassa integrazione relativa a gennaio e febbraio 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020 rileva ancora la difficile situazione in cui versano le due province di Como e Lecco, anche se nel mese di febbraio si assiste ad una diminuzione delle ore di cassa rispetto al mese precedente, ma nel confronto con 12 mesi prima la crescita a Como raggiunge il 95,3%.
Nel confronto tra bimestri impennata delle ore a Como
I dati sono ancora più emblematici paragonando gennaio-febbraio 2021 rispetto allo stesso arco di tempo del 2020: in provincia di Como sono state raggiunte 3.265.777 ore di cassa con una crescita del +242,2%.
Soffre il settore tessile nel Comasco che nel periodo in esame segna +114,2%, mentre quello della metallurgia e meccanica con un calo dell’11,1% sembra in fase di risveglio, unica eccezione in un’analisi che evidenzia una crescita delle ore di cassa in tutti i comparti, con il settore del commercio in grandissima difficoltà in entrambi i territori.
Nel confronto tra bimestri, sono 9.605 i lavoratori in cassa integrazione in provincia di Como, 6.798 in più rispetto al 2020.
I provvedimenti necessari per il sindacato
“La nuova fase di zona rossa –commenta la Uil del Lario- aggrava la già difficile situazione economica. Bisogna prolungare il divieto di licenziamenti e la cassa integrazione Covid-19 per tutta la fase pandemica.
E’ necessario rilanciare la ripresa economica e quindi l’occupazione dando concretezza al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), -conclude il sindacato-. In tal senso buono il lavoro che si sta realizzando ai tavoli della competitività di Como e Lecco per definire infrastrutture importanti per uno sviluppo sostenibile dei nostri territori”.