“Piscina di Muggiò, entro la fine di aprile la giunta comunale deciderà il percorso da intraprendere per riaprire l’impianto”. A dirlo è l’assessore ai Lavori Pubblici di Como, Pierangelo Gervasoni, durante la Commissione consiliare II riunita nel pomeriggio a Palazzo Cernezzi. Una data che rappresenta una speranza più che una certezza. Due ore di discussione politica, tra capigruppo di maggioranza e opposizione, oltre ai componenti della Commissione, dirigenti e gli assessori allo Sport, ai Lavori pubblici e al Bilancio, con toni sempre pacati. Nessuna accusa, nessun attacco alla giunta.
Resta l’incertezza sui tempi di riapertura della piscina e resta ancora un mistero il motivo per cui ci sono voluti quasi due anni per chiedere una perizia tecnica sui lavori da fare a Muggiò e poco meno per una perizia finanziaria sul progetto Nessi & Majocchi per un nuovo impianto che il Comune ha nelle sue mani da ormai oltre un anno. La seduta infatti si è chiusa con la promessa di riaggiornarsi.
LA PERIZIA TECNICA SULLO STATO DELLA PISCINA
Intanto sul fronte dell’altra perizia, quella tecnica redatta dal pool di professionisti per far luce sulle condizioni della piscina, qualche numero in più è stato dato. Servirebbero 789mila euro per riaprire in sicurezza, spesi al 32% per gli impianti idraulici, al 18% per quelli elettrici, 4% di prevenzione incendio e il restante 56% per opere strutturali. La perizia ha stimato anche la spesa per i lavori più veloci, in modo da fare entrare almeno gli atleti delle società sportive. Il conto è di 548mila euro divisi al 46% per l’idraulica, 18% di impianti elettrici, 5% prevenzione incendi e 41% per la struttura.
Infine la domanda posta da Mario Gorla, “indipendente” nella lista di Fratelli d’Italia, e idealmente da tutti i consiglieri presenti alla Commissione rimane sospesa: “Quando i comaschi potranno tornare a fare il bagno nella piscina di Muggiò?”. Impossibile avere ancora una risposta.