Il nucleo antievasione del Comune di Como non esiste più. È stato smantellato. E anche i tre vigili tributari sono stati trasferiti alla polizia locale. Una decisione aspramente criticata dalla Uil Funzione Pubblica, uno dei sindacati più rappresentativi all’interno di Palazzo Cernezzi.
<In un Paese in cui ogni anno vengono stimati 180 miliardi di evasione fiscale, procedere alla soppressione del nucleo antievasione presso il Comune di Como è una scelta politica sbagliata e anacronistica>, scrive il segretario della Uil Funzione Pubblica, Vincenzo Falanga.
<Il nucleo di Polizia Tributaria di Como – aggiunge il sindacato – in questi anni, ha prodotto una serie di indagini con relative segnalazioni all’Agenzia delle Entrate che qualora fossero confermate produrrebbero entrate e incassi per il Bilancio comunale.
Perciò, la Uil invita il Comune a rivedere la scelta>.
Tocca all’assessore Politiche Tributarie e Polizia Locale, Paolo Frisoni, spiegare i motivi di questa decisione. <Il nucleo antievasione non funzionava, per com’era strutturato. Contava su un dirigente che si occupava anche di altro, un dipendente a tempo pieno e un altro a tempo parziale. Non per colpa dei dipendenti, ma non funzionava>. Perciò, il nucleo è stato smantellato e i dipendenti sono stati spostati su altri settori.
<Per quanto riguarda i tre vigili tributari – aggiunge Frisoni – abbiamo dovuto mettere un po’ d’ordine. La figura del vigile tributario non è prevista, nel Comune di Como. Un dipendente o è vigile o è amministrativo. Quindi i tre tributari sono ora a disposizione del comandante Ghezzo della polizia locale>.