A partire da oggi migliaia di studenti lombardi si trovano a svolgere le lezioni in didattica a distanza. Una situazione imposta dalla nuova ordinanza regionale firmata ieri dal governatore Attilio Fontana, che pone tutta la Lombardia in zona arancione rafforzato e che riguarda la provincia di Como già da mercoledì 3 marzo. Il provvedimento prevede la sospensione delle lezioni in presenza per le scuole di ogni ordine e grado, ad esclusione degli asili nido, e crea inevitabili disagi agli studenti e alle loro famiglie. Esistono però delle deroghe alle quali molti genitori si stanno appellando.
Una nota del Ministero specifica che va “garantita la frequenza scolastica degli alunni e degli studenti figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori, le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione, nell’ambito di specifiche, espresse e motivate richieste”. L’attività in presenza è fatta salva anche “qualora sia necessario l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.
“Sono favorevole a questa indicazione valida per i figli di alcune categorie di lavoratori – commenta il presidente della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri, Gianluigi Spata – È giusto che chi è impegnato in prima linea per la lotta al Covid possa avere un aiuto nella gestione dei figli in età scolare. Ribadisco inoltre che tutti dobbiamo impegnarci a rispettare le regole, – conclude Spata – vaccinare in una situazione di contagio sempre più diffuso non può che creare problemi”.