Caldo e cibi mal conservati o preparati con ingredienti che possono avere in qualche modo subito un deterioramento. Come ogni anno con le temperature in rialzo è possibile vedere aumentare i pazienti affetti da salmonellosi (un’infezione intestinale provocata da batteri del genere Salmonella) soprattutto tra i più piccoli. Una situazione ricorrente in questo periodo, pur in un quadro di graduale diminuzione dei casi. I dati lariani – diffusi dall’Asl – mostrano come la patologia in un decennio si sia più che dimezzata passando da 211 casi segnalati nel 2003 ai 90 del 2013. Lo scorso anno i numeri sin sono ridotti ulteriormente, attestandosi a quota 80. Nei primi 5 mesi del 2015 se ne contano 14 (di questi 10 hanno riguardato pazienti sotto i 16 anni) distribuiti regolarmente in tutto il periodo. Quali i sintomi da riconoscere? Febbre, dolori addominali, nausea e vomito.
<In estate bisogna fare attenzione alla filiera di alcuni cibi – spiega la dottoressa Mariateresa Ortisi, primario del reparto di pediatria dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia – l’importate per alcuni alimenti, ad esempio le uova, è la cottura. La diagnosi di salmonellosi viene effettuata in laboratorio – spiega il medico – attraverso l’analisi delle feci>. I pazienti devono reidratarsi e reintegrare i liquidi persi, vengono somministrati fermenti lattici e in pochi giorni si torna alla normalità. <Soltanto nei casi più gravi dove la disidratazione ha toccato livelli preoccupanti è necessario il ricovero>, conclude la dottoressa Ortisi.