L’intestazione è formale: “Relazione della Presidente della Provincia all’Assemblea dei Sindaci”.
Il contenuto è un vero e proprio grido d’allarme. Villa Saporiti è senza soldi. Sono a rischio servizi essenziali, come la manutenzione delle strade, i trasporti pubblici, i laboratori o persino le linee telefoniche delle scuole.
Le parole scritte dal presidente di Villa Saporiti, Maria Rita Livio, non lasciano dubbi. <L’effetto congiunto della riforma istituzionale in atto, delle incertezze della Regione nel definire un corretto assetto di competenze tra Regione stessa, Province riordinate e Comuni e dei drammatici tagli al bilancio provinciale metteranno, a breve , a repentaglio l’erogazione di servizi essenziali per la comunità in quanto attinenti la mobilità, la sicurezza della circolazione e la stessa fruibilità delle scuole>.
Le entrate sono a tal punto scarse, rispetto alle uscite previste, da – si legge sempre nel documento – <non consentire all’Ente di predisporre e approvare il bilancio di previsione>.
Nelle venti pagine che seguono vengono elencate le sofferenze di ogni settore. A partire dal capitolo più oneroso, il trasporto pubblico, il cui costo previsto per il 2015 è pari a 23 milioni e 381mila euro, a fronte di entrate pari a 18 milioni e 114mila euro, con un saldo negativo di 5 milioni 267mila euro. Una cifra che non può essere coperta da Villa Saporiti e tantomeno dall’utenza, attraverso con un aumento dei biglietti.
Altrettanto delicato è il capitolo della manutenzione delle strade: sgombero della neve, salatura, manutenzione ordinaria, interventi per la sicurezza. Servizi che, su legge nel documento, <difficilmente potranno essere assicurati dopo il 30 maggio>.
La situazione delle scuole rischia di essere ancora più critica. In caso di mancata approvazione del bilancio, nel prossimo anno scolastico gli studenti rischiano di trovarsi con laboratori chiusi o malfunzionanti, scuole senza telefoni e palestre con attrezzi vecchi e poco sicuri. Senza contare, poi, i 6mila studenti delle medie che potrebbero non ricevere un’adeguata attività di orientamento.
Strade, scuole, trasporti pubblici: la crisi economica della provincia di Como mina i servizi fondamentali e rischia di ripercuotersi pesantemente sui cittadini.