Cantieri, scavi, interventi di ripristino. Ogni lavoro lascia una traccia e il maltempo non aiuta.
Dalla periferia al centro città, dalle arterie più trafficate alle vie meno battute: le strade di Como sono di nuovo costellate di buche più o meno pericolose.
Da Muggiò a Camerlata, da Albate a Ponte Chiasso, da Lora al lungolago fino a via Borgo Vico. Non soltanto voragini, strade dissestate e asfalto sconnesso con gli avvallamenti che costituiscono un pericolo per chi viaggia con auto e moto, per i ciclisti ma anche per gli stessi pedoni. Tanta l’esasperazione dei cittadini che continuano a segnalare i disagi e le situazioni di rischio.
Gli uffici tecnici del Settore Strade – fanno sapere dal Comune di Como – monitorano e lavorano per verificare tutte le situazioni, ma in inverno con il freddo non si può fare molto. “Ci stiamo rendendo conto che molti lavori eseguiti in passato si potevano fare meglio – chiarisce l’assessore Pierangelo Gervasoni – molte situazioni saranno presto oggetto di ripristino. Spero di riuscire a sistemarne il maggior numero possibile”.
“La richiesta che ci sentiamo di fare è che ci sia una cabina di regia da parte degli uffici comunali – ha detto Mario Lavatelli, presidente dell’Acus di Como (Associazione Civica Utenti della Strada), un coordinamento e un controllo anche e soprattutto durante l’esecuzione delle opere, non soltanto alla loro conclusione con attenzione quindi a tempistiche e organizzazione di cantiere”.