Piscina di Muggiò ancora chiusa, dopo quasi due anni, e senza un destino chiaro. Il Comune di Como ora è chiamato a scegliere: da una parte la perizia tecnica che stima in un milione di euro la spesa per rimetterla in funzione, dall’altra i privati Nessi & Majocchi, con una decina di milioni per il progetto tutto nuovo di impianto natatorio a più vasche.
Al momento nessuna decisione è stata ancora presa dall’amministrazione ma si tratta di una situazione inaccettabile per chi ha basato per anni la sua attività sulla piscina olimpica.
“Non si riesce a capire cosa sia stato fatto fino ad ora – attacca Giovanni Dato, presidente di Pallanuoto Como – Mi chiedo, perché la perizia non è sia stata fatta a giugno del 2019 quando è scaduta la convenzione con la Federnuoto?”. Poi aggiunge: “Il problema è che nessuno vuole prendere una decisione, in primis l’assessore Marco Galli, ma la responsabilità è anche del sindaco. Serve una decisione politica sulla piscina, altrimenti è il caso che l’assessore allo sport, che pure arriva dal mondo del nuoto si dimetta”.
Sono molti gli atleti che con la piscina di Muggiò chiusa sono stati costretti a trovare altri spazi per allenarsi.
“Ogni giorno i nostri pullmini partono con gli atleti verso altre località – dice il presidente della Como Nuoto Mario Bulgheroni – ma per quanto tempo potremo andare avanti? Tecnici e ragazzi potrebbero pure stancarsi di questo continuo avanti e indietro. E le altre piscine un giorno potrebbero anche non concederci più spazi. Questa situazione è una enorme fonte di preoccupazione, pensando al futuro”.