Una notizia shock che ha travolto 150 lavoratori insieme con le loro famiglie. L’azienda Henkel di Lomazzo, una delle sedi italiane della multinazionale tedesca leader nella produzione di detersivi, ha annunciato la chiusura entro fine giugno. A rischio – come detto – circa 150 lavoratori, 81 dei quali interni. “La notizia è stata data oggi in modo unilaterale – ha spiegato Sandro Esteli della Filcam Cgil – e ha messo in allarme tutti i lavoratori. Perdere il posto di lavoro in una situazione di pandemia in una zona come Como non può essere accettato”.
“Una notizia arrivata come un fulmine a ciel sereno – è il commento del segretario generale della Cst Uil del Lario, Salvatore Monteduro – Questa decisione ci ha sorpreso anche perché non si tratta di una produzione che può aver risentito della crisi legata all’emergenza sanitaria”.
“Le motivazioni sono prettamente politiche – ha detto Giovanni Cippo della Allca Cub – poichè lo stabilimento di Lomazzo ha una resa economica più che decente, ma la scelta che nasce da Dusseldorf di concentrare la produzione italiana in un solo stabilimento fa sì che questa sede si svuoti. Metà di quello che viene prodotto qui sarà prodotto a Ferentino e l’altra metà, che è per i mercati esteri, verrà ceduta ai mercati esteri”.
Oggi pomeriggio i dipendenti coinvolti si sono riuniti nella sede di ComoNext a Lomazzo per discutere della situazione e valutare la strategia sindacale da mettere in campo.
“Noi chiediamo di fare retromarcia su questa scelta – ha aggiunto Cippo – perché quello di Lomazzo è uno stabilimento storico con 88 anni di attività. Uno stabilimento che ha fatto diventare la Henkel quella che è oggi”.