Un cerbiatto, precipitato nella gola di una valle a Moltrasio, è stato salvato lo scorso fine settimana dagli uomini della Polizia Provinciale. L’allarme è stato lanciato da un volontario della vigilanza venatoria provinciale residente in zona che aveva sentito i richiami del cucciolo diretti alla madre.
Con ogni probabilità il piccolo di cervo, si è avvicinato troppo alla scarpata scivolando nella gola tra le rocce. Impossibile per lui uscirne, come per la madre raggiungerlo anche solo per allattarlo. Senza l’intervento della Polizia venatoria provinciale sarebbe stato destinato a sicura morte.
Per trarlo in salvo un agente del Corpo di Polizia Locale della Provincia, esperto in arrampicata, si è calato con l’attrezzatura da roccia sino a raggiungere il punto dove giaceva il piccolo, che è stato quindi portato a braccio in risalita fuori dalla gola e subito rilasciato, dopo aver verificato che il cerbiatto era rimasto miracolosamente incolume dalla caduta riportando solo qualche escoriazione e che la madre si aggirava nei paraggi rispondendo ai suoi richiami.
Sono circa 500 l’anno gli interventi attuati dalla Polizia Provinciale per il recupero della fauna selvatica in difficoltà, di cui oltre un centinaio rivolti al salvataggio degli ungulati selvatici.
Il 90% dei piccoli di cervo e di capriolo nasce nella seconda metà del mese di maggio. Durante i primi giorni di vita i cuccioli sono particolarmente vulnerabili, in quanto non ancora in grado di seguire la madre nei suoi spostamenti. Se ne stanno quindi nascosti tra l’erba e i cespugli sfruttando il loro mimetismo per sfuggire ai predatori e la madre li raggiunge regolarmente giusto il tempo per allattarli, cercando di distogliere il più possibile l’attenzione dei predatori. A un paio di settimane dalla nascita i cuccioli sono poi in grado di affiancare la madre.
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