Si è spenta ieri all’età di 90 anni Gabriella Pizzochero Salvini, architetto comasco molto nota in città per le sue opere ma soprattutto per la sua veste di benefattrice. Nata sul Lario nel 1930, si è laureata al Politecnico di Milano nel 1956 e ha svolto la sua attività professionale fino al 1996. Conosciuta anche per i suoi acquerelli, è stata autrice di alcuni libri, tra i quali “Acquerelli lariani” e “Un lago, un cuore e due pennelli”, che riproducono a grandezza naturale le sue opere raffiguranti il Lario, i suoi paesi, le sue ville e le sue montagne. Fino all’ultimo non si è mai risparmiata, pur non amando le luci della ribalta, e anche durante l’emergenza sanitaria ha offerto il suo sostegno economico alle strutture sanitarie del territorio. “Sui necrologi comparsi in città – dichiarano dal capitolo della Cattedrale di Como – si leggono due parole che descrivono in pieno Gabriella Pizzochero Salvini: affetto e generosità. Affetto vero per la sua città, perché era una persona a cui stava a cuore il bello, e lo ha dimostrato cercando di valorizzare e costruire opere significative. Ma parliamo anche di affetto tradotto in aiuto concreto verso situazioni di necessità. La sua generosità si è riversata anche in opere sociali e civili”.
La comasca Gabriella Pizzochero Salvini ha finanziato diversi interventi in Cattedrale, l’ultimo dei quali riguarda la nuova illuminazione a led, oltre al restauro del Santuario del Soccorso, della Chiesa di Dosso del Liro e della Chiesa Arcipretale di Gravedona. Non ultimo, a testimonianza del suo amore per la bellezza e il territorio, è stata benefattrice del Fai, il Fondo Ambiente Italiano, e dal 2006 era stata nominata “Custode della bellezza” di Villa del Balbianello a Tremezzina.
“Una persona fondamentale per la nostra comunità – commenta Matteo Vanetti, sindaco di Zelbio – Molto schietta e decisa, da sempre molto legata al nostro paese, per cui ha fatto tanto, la sua mancanza si farà sentire”.
I funerali si terranno domani alle 14.30 alla parrocchia di San Paolo a Zelbio.