“La misura è colma e la mancanza di rispetto verso la Lombardia e i Lombardi è andata oltre i limiti”. Così il governatore lombardo, Attilio Fontana, nel suo intervento questa mattina in Consiglio regionale. Segno che la polemica nata per l’errore di aver destinato la Lombardia in zona rossa è tutt’altro che sopita.
Così Fontana nel suo intervento Fontana ha specificato: “Regione Lombardia invia tutti i giorni i dati certificati in modo corretto. Fino a questo momento i dati prodotti dall’Istituto Superiore di Sanità non erano mai stati da noi contestati, anche in considerazione del lavoro comune portato avanti”. Poi aggiunge: “Nell’occasione del report 35 abbiamo invece notato la discrepanza tra l’indice RT sintomi e il resto degli indicatori, incluso l’indice RT ospedaliero, orientati verso uno scenario di tipo 2, che corrisponde alla zona arancione. Così abbiamo ricalcolato al nostro interno l’indice RT sintomi e chiesto una valutazione più coerente da parte della Cabina di Regia”.
“Ci è stato detto da ISS che non era possibile modificare il meccanismo ed è stato quindi chiesto dallo stesso ISS di inserire un valore convenzionale in un campo facoltativo per superare la difficoltà di funzionamento del percorso di estrapolazione dei dati”, ha ricordato Fontana: “Il Comitato tecnico scientifico e la cabina di regia non potendo che prender atto della correzione necessaria del valore di RT sintomi della Lombardia, hanno scritto nei loro verbali, poi confluiti nella motivazione dell’ordinanza del Ministro, che la rivalorizzazione dell’indicatore era il frutto di una nostra rettifica. Ma ciò non risponde al vero. I flussi di RL sono sempre stati inviati correttamente”.
“Regione – ha concluso Fontana – è disponibile come sempre ad una leale collaborazione istituzionale e ad un confronto tecnico per definire parametri più completi e adeguati a descrivere il quadro epidemiologico per assumere provvedimenti appropriati. Non accetto, però, che la Lombardia venga calunniata con mistificazioni della realtà. Non per me. Non per la mia Giunta. Ma per i Lombardi”.