Il sacerdote della diocesi di Como principale imputato nel processo in Vaticano per i presunti abusi ai chierichetti del Papa, don Gabriele Martinelli, potrebbe essere processato anche dal tribunale di Roma. La procura della Capitale ha chiuso l’inchiesta, atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio, per episodi di violenza sessuale su un minore, un compagno di seminario di un anno più giovane, che sarebbero avvenuti tra il 2010 e il 2012. Nel procedimento è coinvolto anche monsignor Enrico Radice, ex rettore del Preseminario, accusato nel processo in corso in Vaticano di concorso in violenza sessuale per non avere impedito gli atti illeciti e per non averli denunciati. In Vaticano il medesimo processo è in pieno svolgimento e la prossima udienza si terrà il 4 febbraio, quando dovrebbe essere sentito don Martinelli.
Le autorità italiane hanno proceduto nei confronti del sacerdote in base al principio secondo il quale quando un soggetto che commette un reato all’estero, in questo caso la Santa Sede, e poi si rifugia in Italia può essere perseguito dalla magistratura italiana.