Quarantamila comaschi potrebbero beneficiare di un aumento della pensione. Soldi che, secondo la Corte Costituzionale, vanno restituiti ai cittadini: più precisamente, ai pensionati che percepiscono un assegno lordo superiore a tre volte il minimo. Secondo un’elaborazione del patronato Inca Cgil, in provincia di Como, si contano circa 40mila pensioni superiori ai 1.500 euro lordi. Assegni di contribuenti che, nel 2011, si sono visti congelare l’adeguamento all’inflazione dal governo Monti.
In attesa che dal governo e dall’Inps arrivino indicazioni più precise, i comaschi iniziano a interrogarsi su quanto accadrà alla loro pensione. Molti stanno già affollando gli uffici del patronato Inca Cgil di Como. <Da almeno una settimana riceviamo richieste di informazioni – spiega Chiara Mascetti, direttrice del patronato – non vogliamo creare allarmismo e riteniamo che l’Inps abbia tutti gli strumenti per rivalutare le pensioni in automatico, senza un intervento del cittadino. Tuttavia, a chi si presenta, consigliamo di avanzare una domanda di ricostituzione della pensione, per tutelarsi di prescrizioni o decadenze. A breve comunque l’Inps dovrebbe diffondere le istruzioni operative>
Sulla stessa linea è Giovanna Tettamanti, direttrice del patronato Inas Cisl di Como. <Siamo in attesa delle disposizioni dell’Inps – aggiunge – quando ci capita una richiesta di perequazione, possiamo anticipare una domanda di ricostituzione a scopo cautelativo>.