«Confermiamo la fiducia all’amministratore unico della società, ingegnere Marco Ambrosini». Con una nota diffusa nelle scorse ore, la giunta del Comune di Campione d’Italia ha commentato il recente decreto del Tribunale di Como riguardo la società di gestione del Casinò dell’enclave. La casa da gioco era stata chiusa per fallimento nel luglio del 2018. Troppi i debiti accumulati nel corso degli anni.
La sentenza del Palazzo di giustizia lariana è stata però annullata dai successivi gradi di giudizio fino all’ultimo decreto di lunedì scorso in cui si danno, in pratica, solo 15 giorni alla società per presentare un piano di rientro. Vengono poi nominati due precommissari per vigilare sull’operato dei gestori. Il Municipio di Campione, con l’uscita di tutti gli altri soci pubblici, è l’unico socio del Casinò. Al Comune si è rivolto sia il dispositivo dei giudici, sia l’amministratore unico. Lo stesso Ambrosini ha spiegato di essersi subito messo al lavoro per redigere un piano e chiedere una proroga sui tempi stabiliti, ma anche di essere disposto a fare un passo indietro.
«A ciò si è aggiunto, purtroppo, che il sindaco, parte degli amministratori e il segretario comunale, sono stati, proprio in questi giorni, contagiati dal virus pandemico rendendo necessaria la sospensione dell’attività amministrativa» si legge ancora nella nota.
«Contiamo di poter ottenere la concessione di termini adeguati per consentire la presentazione di una proposta di risanamento seria» scrive ancora la giunta, che conferma infine come Ambrosini sia già al lavoro «in stretto rapporto con l’amministrazione comunale e con il supporto di un pool di professionisti».