Si è chiuso con una stretta di mano il caso diplomatico fra Italia e Svizzera sul trattamento riservato a due poliziotti entrati in Canton Ticino per inseguire un ubriaco al volante, lo scorso 26 gennaio, e a loro volta fermati e disarmati dai colleghi elvetici, nonostante avessero seguito la procedura.
La vicenda, finita anche sul tavolo della Procura di Como e del Ministero dell’Interno, si è conclusa questa mattina, nel Centro di Cooperazione di Polizia e Doganale di Chiasso. All’incontro hanno partecipato i responsabili italiani e svizzeri del CCPD, rappresentanti della Polizia Cantonale e della Questura di Como, ma soprattutto i protagonisti dell’episodio: i due poliziotti della squadra volante fermati, disarmati e interrogati dopo lo sconfinamento e uno degli agenti svizzeri presenti quella notte.