Il rinvio all’11 gennaio per i ragazzi delle superiori ha fatto deflagrare lo scontro politico a tutti i livelli.
«Mi pare una follia. È l’ennesima dimostrazione che il Governo non sa come muoversi – dice l’onorevole di Fratelli d’Italia, Alessio Butti – Dovevano agire con tempestività, rendersi conto dell’impossibilità di riaprire e avvisare per tempo invece di far piombare tutti nel caos. E poi l’11 gennaio cosa succederà? Siamo sicuri che si arriverà a una riapertura?». Un fiume in piena che sottolinea anche un altro elemento. «Invece di spendere centinaia di milioni di euro in banchi con le rotelle perché non si è investito nei trasporti vero nodo cruciale», chiude Butti».
Ancor più netto il fronte leghista che – come spiega il deputato Nicola Molteni – parla di confusione e incertezza da parte di chi di governa. «Non funziona il sistema di tracciamento, dei tamponi e dei trasporti. E a pagare sono sempre i ragazzi – aggiunge – La riapertura delle scuole è fondamentale per la tenuta della società e per il bene dei ragazzi e delle loro famiglie, ma va affrontato con maggior serietà e responsabilità»
Decisamente differente il parere della deputata del Pd Chiara Braga. «Ritengo, pur capendo le difficoltà dei presidi così come quelle delle famiglie e soprattutto dei ragazzi che i dati del contagio debbano essere la priorità. Sono purtroppo i numeri del virus a dover guidare le scelte del Governo anche se all’ultimo si deve fare un passo indietro – spiega Chiara Braga – Occorre la massima prudenza e un monitoraggio costante. Inutile ripartire e poi magari tra due giorni magari dover nuovamente chiudere».
L’ultima voce è quella del deputato del Movimento 5 Stelle, Giovanni Currò. «Non è la politica che definisce la riapertura della scuola ma i dati, i numeri e le valutazioni del Comitato scientifico e degli esperti – spiega – inutile voler fare polemiche a tutti i costi. Ecco allora che la decisione adottata non deve essere oggetto di dispute inutili. Tutto quanto viene deciso e messo in campo è stabilito innanzitutto per la sicurezza dei cittadini».