Aumenta la richiesta di ore di cassa integrazione da parte delle imprese nel mese di novembre rispetto al mese precedente, crescita dovuta al nuovo lockdown delle attività produttive, e sono oltre 43 milioni le ore di cassa nei primi 11 mesi del 2020, dato con il quale il disastro economico prodotto dall’emergenza sanitaria si manifesta in tutta la sua drammaticità nel confronto con gli oltre 3 milioni registrati nel 2019: è quanto emerge dall’11° rapporto Uil del Lario riguardante le province di Como e Lecco.
I lavoratori in cassa integrazione nel periodo compreso tra gennaio e novembre di quest’anno a Como sono 23.294. Tutti i settori hanno subito le conseguenze della pandemia, ma è forte la sofferenza dei due settori produttivi principali del territorio, il tessile e il metalmeccanico.
“La nuova esplosione della richiesta di cassa nel mese di novembre è da associare, purtroppo, al peggioramento della situazione sanitaria che ha investito il nostro Paese – commenta il segretario generale della Cst Uil del Lario, Salvatore Monteduro – Sono stati oltre 50mila i lavoratori interessati dalla cassa integrazione nelle due province, lavoratori che oltre alla riduzione dello stipendio subiranno una decurtazione della tredicesima e forte penalizzazione economica per loro e le loro famiglie. È essenziale uscire velocemente dall’emergenza per una ripresa strutturale: – prosegue Monteduro – in attesa diventano fondamentali i sussidi per la cassa integrazione, il divieto ai licenziamenti e i contributi e liquidità alle imprese. Non sarà facile riprendersi da questa nuova crisi economica, gli effetti saranno visibili per lungo tempo, bisognerà evitare che si perdano posti di lavoro attraverso i progetti del recovery fund e a tal proposito è urgente che il Governo convochi il Sindacato per un confronto”.