Un’udienza interlocutoria ha aperto il secondo atto della vicenda giudiziaria del Casinò di Campione d’Italia, chiuso dal mese di luglio del 2018 dopo una sentenza di fallimento, poi annullata per un vizio di forma. La Procura di Como ha ribadito nuovamente la richiesta di fallimento della casa da gioco. I gestori hanno risposto depositando un’istanza di concordato preventivo nel tentativo di evitare il crack e presentare un piano per far ripartire la struttura
La società che gestiva il Casinò chiede anche di avere accesso alla struttura e ai conti correnti, ma la Procura – con il magistrato Pasquale Addesso e il procuratore capo Nicola Piacente – risponde con una netta opposizione e la richiesta di provvedimenti cautelari sul capitale della casa da gioco. Il giudice relatore Marco Mancini e gli altri due componenti del collegio si sono riservati e la risposta è attesa nei prossimi giorni, probabilmente tra Natale e Capodanno.
I giudici si sono riservati sia sulle misure cautelari sia sul tempo che potrà essere concesso ai gestori per depositare un concordato preventivo dettagliato, con tutte le indicazioni sulla eventuale possibilità di rientrare dal debito e far ripartire il Casinò, evitando il fallimento. La Procura non si è opposta alla proposta di concordato, lasciando aperta anche questa possibilità e riservandosi la possibilità di prendere nuovamente posizione una volta che sarà presentato il documento completo.
Il Comune di Campione, che con la banca è tra i principali creditori della casa da gioco, si oppone di fatto al fallimento e auspica una ripartenza del Casinò.