I contagi tornano a salire in termini assoluti, anche se il tasso di positività scende, e l’Ats Insubria mette in guardia senza mezzi termini: “E’ un campanello d’allarme – avverte il direttore sanitario Giuseppe Catanoso – L’indice dell’intensità di replicazione del virus è tornato sopra uno e, anche se gli ultimissimi dati sembrano segnare una nuova inversione e una discesa, è fondamentale la massima attenzione. La maggior parte dei contagi avviene ancora in casa e tra le persone che riducono l’attenzione. E’ responsabilità di tutti evitare una terza ondata che si sovrapporrebbe a una seconda non ancora terminata”.
Nella settimana dal 12 al 18, seppure con un numero più elevato di tamponi e un tasso di positività sceso dal 23,9% al 20,8%, i nuovi positivi accertati sul territorio comasco dell’Ats Insubria sono saliti da 1.088 a 1.410. Scende invece il totale dei tamponi positivi, che comprende anche i test per accertare la guarigione e passa da 3.405 a 3.230. “Sono tornati a salire i contagi tra i più giovani, sia per il ritorno in classe di tutte le medie sia per la ritrovata socialità dei ragazzi più grandi – sottolinea Catanoso – La risalita potrebbe essere legata alle minori restrizioni della zona arancione, ma è difficile dirlo con certezza. Il messaggio è che tutti devono essere responsabili e tenere alta la guardia. I contagi avvengono dove non si indossano le mascherine e si riduce il distanziamento sociale”.
L’Ats ribadisce l’appello alla massima prudenza. “Insisto sull’importanza di rispettare le regole, soprattutto su mascherine e distanziamento – conclude Catanoso – Ribadisco che serve la massima attenzione sui mezzi pubblici e sulla responsabilizzazione dei ragazzi. Devono tenere la mascherina perché rischiano di condannare alla malattia genitori e nonni. Dobbiamo ridurre i contagi ed evitare di ricominciare da capo e sovrapporre la terza ondata alla seconda non ancora finita”.