Mentre si guarda alle prossime festività con nuove strette per contenere i contagi, ci sono attività che più di altre stanno risentendo degli effetti dell’emergenza sanitaria. Tra queste indubbiamente i cinema e i teatri, i primi ad essere chiusi in questa seconda ondata. Da ieri, martedì 15 dicembre, uno striscione di protesta campeggia in via Varesina 72 a Como all’esterno del cinema Gloria, per «esprimere disappunto e contrarietà per la gestione della pandemia in questa fase», spiegano su Facebook gli esponenti di Arci Xanadu, l’associazione che gestisce la sala. Secondo il circolo «gli assembramenti nei centri e nelle vie dello shopping dopo le ultime riaperture dicono che presto avremo una nuova impennata della curva dei contagi e nuove chiusure. In tutto questo i cinema e teatri restano letteralmente stritolati – spiegano dall’Associazione – Nel primo lockdown siamo stati i primi ad essere chiusi e gli ultimi ad essere aperti; e siamo tuttora inattivi. Ci tocca assistere inermi a tutto questo. Rischiamo di passare direttamente dalla seconda alla terza chiusura. Non ci stiamo. Non chiediamo l’apertura anche per noi, anzi, auspichiamo che in questa fase il governo riveda le norme nella direzione di un maggior contenimento».
«Contavamo di riaprire a metà gennaio ma temo non ce la faremo e per noi la situazione rischia di diventare pesante. – aggiunge Enzo D’Antuono, presidente di Arci Xanadu – Stiamo lavorando a un grande evento in presenza per sostenere la nostra raccolta fondi per acquisire il cinema. L’obiettivo è raccogliere due terzi dei 200mila euro necessari entro il 2022, per ora siamo a un terzo».
Anche i ristoranti sono tra i più penalizzati dalle restrizioni. Ieri due ristoratori comaschi hanno partecipato alla manifestazione organizzata davanti a Montecitorio a Roma per denunciare la situazione della categoria. “Non siamo rientrati nelle due tornate di ristori – spiegano – Siamo in migliaia in Italia in questa situazione, abbandonati economicamente e disperati. Questa volta non avremo la forza per riaprire”.