È attualmente in corso lo sciopero nazionale dei Gestori degli impianti di rifornimento carburanti che terminerà nel primo pomeriggio di domani, rispettivamente alle ore 15 per le reti ordinarie e alle ore 14 in autostrada. Le associazioni di categoria segnalano perdite fino all’80%, a fronte dell’obbligo di lasciare aperti i distributori, considerati come “servizio pubblico essenziale”. Gli esercenti delle pompe di benzina stanno lanciando un forte segnale di sofferenza, a causa dell’esclusione dal “Decreto Ristori”.
Dai dati parziali che affluiscono dal territorio alle Segreterie nazionali delle tre Federazioni – si legge in una nota congiunta di Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio – emerge una partecipazione massiccia e consapevole da parte dei gestori carburante: 80% su rete ordinaria, 90% lungo le autostrade.
“Il Governo deve dare risposta – continua la nota – alle istanze della categoria”. Secondo quanto comunicato da Ansa, l’indifferenza mostrata dall’Esecutivo sta spingendo le piccole imprese dei Gestori a una crisi economica e di liquidità che costringerà già nei prossimi giorni a chiudere progressivamente le attività, che oggi assicurano l’impiego di oltre 100.000 addetti in tutta Italia, per l’impossibilità di approvvigionarsi di prodotti.