L’Antimafia di Milano ha chiesto e ottenuto dal giudice Raffaella Mascarino la fissazione a gennaio dell’udienza con il giudizio Immediato in seguito all’operazione “Gaia” che aveva interessato il territorio del Comasco e della Brianza. Le contestazioni a vario titolo erano associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, porto abusivo di armi, ma anche associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, in arrivo soprattutto dalla Spagna.
Nel mirino l’attività di spaccio e la gestione dei servizi di sicurezza dei locali notturni del territorio, discoteche e pub dislocati tra Como, Erba, Cantù ma anche Monza e Milano.
Secondo gli inquirenti, la ’ndrangheta controllava i locali notturni con «l’imposizione di ditte di sicurezza di copertura, dietro le quali si sarebbero celati soggetti appartenenti alla malavita organizzata calabrese.
Tra gli indagati otto sono residenti in provincia di Como.