Le aperture estive da una parte e il Natale dall’altra. Le prime, viste ormai da tutti come la causa scatenate del ritorno di fiamma del virus (troppa gente che si è spostata dentro e fuori dalla Lombardia e troppi contatti senza le necessarie precauzioni). Di questo, dei dati lombardi e di molto altro si è parlato nella riunione di ieri, in videoconferenza, tra Regione, province, sindaci dei comuni capoluogo e i vertici dell’Anci.
“La cosa positiva è che le misure adottate stanno dando i primi risultati, c’è però la difficoltà del sistema ospedaliero” ha detto Mauro Guerra, presidente dell’Anci Lombardia. “Probabilmente tra qualche tempo si potrà ragionare su un possibile allentamento delle misure restrittive – aggiunge – ma soltanto se il sistema ospedaliero torna ad avere respiro e quando avremo recuperato la capacità di tracciamento che – conclude – si è persa completamente”.
Come detto, le riflessioni sono partite dai mesi caldi e dalle relative conseguenze. “Tutto questo è ormai assodato – ha sottolineato il sindaco di Como Mario Landriscina – ma a noi serve comunque una strategia e di questo abbiamo discusso con la Regione e con i colleghi”.
Bisogna tutelare la salute e sostenere il sistema economico. Con il Natale alle porte e i negozi chiusi nelle zone rosse le difficoltà sono evidenti.
“E’ davvero difficile – spiega ancora il sindaco – nessuna decisione è stata presa ma è chiaro che il problema va affrontato. Le scuole di pensiero sono due: c’è chi vorrebbe aspettare la fine dell’emergenza e poi far ripartire la macchina dell’economia e chi vorrebbe allentare per rimettere in moto la macchina non prima però di aver assestato la parte sanitaria”. “Noi intanto – ha concluso – vorremmo avviare una seria revisione dei tempi della città, spezzando la rigidità degli orari di lavoro con l’obiettivo di diminuire gli spostamenti. E’ un tentativo molto difficile ma credo che almeno bisognerebbe provarci”.