“Con le nuove restrizioni il governo sferra il colpo di grazia a ristoranti, bar, palestre e altre attività che hanno davvero fatto di tutto per lavorare in totale sicurezza e nel rispetto delle norme. Questo è un “lockdown mascherato” che colpisce però solamente alcune categorie e incredibilmente non prevede nulla per quei settori, come il trasporto pubblico, considerati ad alto rischio. Provocatoriamente chiediamo allora che piuttosto si torni a una nuova chiusura generalizzata, eliminando queste discriminazioni tra le categorie”.
L’intervento è di Confcommercio Como, che ha riunito d’urgenza il consiglio dopo la firma dell’ultimo decreto del presidente del consiglio Conte. “L’associazione – si legge in una nota – ha sempre agito con grande senso di responsabilità, mettendo al primo posto la tutela della salute pubblica. Abbiamo elaborato per primi un protocollo di sicurezza anti Covid19 avvalendoci della professionalità di medici e sanitari rivolto ai pubblici esercizi della provincia di Como. Abbiamo fatto tutto il necessario perché anche le aziende fossero messe nelle migliori condizioni per contribuire alla lotta ai contagi. Ma ora la misura è colma”.
“Confcommercio Como – conclude la nota – definisce essenziali e non derogabili gli annunciati ristori, ma aggiunge che è necessario anche introdurre immediatamente degli ammortizzatori sociali in grado di garantire anche ai titolari degli esercizi la necessaria tutela prevista per i lavoratori dipendenti. Infine, è necessario agire drasticamente sul fronte dell’imposizione fiscale, sui costi fissi delle utenze e sui canoni di locazione”.