L’emergenza Covid mette un freno a furti, rapine e ai reati industriali ma fa crescere quelli sul web e l’usura. E’ la fotografia scattata dal Sole 24 Ore nel primo semestre del 2020. Il quotidiano economico ha calcolato l’impatto del virus sulla criminalità. L’elemento più evidente è, a livello nazionale, il boom dei delitti informatici (per truffe, frodi online e clonazioni di carte di credito) date dal maggior utilizzo per agli acquisiti, ma non solo, della Rete. Da valutare anche l’incremento dei fenomeni di usura riconducibile, almeno in parte, alla crisi di liquidità che può aver favorito il ricorso a canali illeciti.
Infine un focus, non trascurabile, parla di un aumento dei maltrattamenti in famiglia.
Questo dunque il quadro a livello Paese che per alcune province segue un trend già avviato negli ultimi anni.
È sempre il Sole 24 ore, infatti, a stilare la graduatoria relativa ai dati dello scorso anno raffrontati sul precedente.
Se la provincia di Milano si conferma la maglia nera per numero di reati denunciati nel 2019 (in totale 6.697), in rapporto alla popolazione residente, Como, con 2.719 e un calo del 4,8% si colloca al 79esimo posto su 106.
Nel Comasco le truffe e le frodi informatiche risultavano già in lieve salita (+2,7%), sebbene il territorio – con 209 denunce – si collocasse lo scorso anno negli ultimi posti di questa specifica classifica. Sempre in riferimento ai dati 2019 dimezzate, invece, le denunce per reati riconducibili all’associazione di tipo mafioso. La provincia vantava comunque un poco confortante 16esimo posto in Italia assieme a Catanzaro. Mentre alla voce “riciclaggio” le denunce sono cresciute addirittura del 209%, una variazione che ha fatto balzare il territorio al nono posto di questa specifica graduatoria.
Infine, per quanto riguarda l’omicidio da incidente stradale la provincia di Como ha fatto registrare una diminuzione (- 20%) rispetto al 2018.