Calano addetti e imprese del settore turistico sul Lario tra la fine del 2019 e i primi sei mesi del 2020 e c’è preoccupazione per la stagione invernale e per quella primaverile del 2021. Nonostante la forte incertezza del momento, il turismo conferma sul lungo periodo il suo ruolo di volano dell’economia lariana: l’8,9% delle aziende iscritte alla Camera di Commercio di Como-Lecco appartiene a questo settore, a fronte della media lombarda del 7,7%. Emerge dal rapporto realizzato dall’Ufficio camerale studi e statistica e relativo al periodo compreso tra il 2016 e il primo semestre 2020. A fine giugno, Como si posiziona al secondo posto nella graduatoria regionale, dietro a Sondrio, per quota di imprese del comparto turistico rispetto al totale delle aziende attive. Il settore impiega nella provincia 18.600 addetti, in crescita rispetto al 2016 del 25,1%.
Quasi la metà delle imprese turistiche lariane opera nel settore della ristorazione, con una percentuale che a Como arriva al 46,2%, mentre i bar rappresentano oltre un terzo del totale, seguite dagli alloggi. Rispetto alla fine del 2019, si evidenziano cali dei lavoratori di bar (-118 a Como), alloggi e agenzie di viaggio, mentre i ristoranti risultano in crescita. Sempre nei primi sei mesi del 2019, il numero delle imprese artigiane attive nel comparto turistico è diminuito di 3 unità a Como.
“Un decimo delle imprese turistiche della nostra regione opera nell’area lariana. – commenta il presidente della Camera di Commercio di Como-Lecco, Marco Galimberti – Siamo consapevoli delle difficoltà che il comparto ha dovuto affrontare nei mesi scorsi e dell’incertezza che lo caratterizza nella fase attuale. Per questo rinnoviamo il nostro impegno a garantire sostegno a questo motore economico”.