Ex cineteatro Politeama, parte una campagna di raccolta fondi per restaurare il manto di copertura e un progetto rivolto alla società civile per arrivare a una gestione sostenibile che giustifichi il recupero della struttura. Due percorsi in salita, che rappresentano l’ultima spiaggia per lo storico immobile abbandonato, cadente e preso più volte di mira dai vandali. La copertura attuale non garantisce l’impermeabilità della struttura e le infiltrazioni la stanno pesantemente danneggiando.
Oggi allo Yacht Club di Como i due percorsi sono stati presentati dal liquidatore della Società Politeama Francesco Nessi e dal vicesindaco Adriano Caldara, in veste di assessore comunale alle Partecipate.
Il primo obiettivo è partire entro breve, il mese prossimo al massimo, con due impalcature, già autorizzate dalla Soprintendenza, su cui allestire pannelli pubblicitari che possano garantire introiti tali da arrivare ai circa 100mila euro necessari per salvare il tetto e di conseguenza i cementi armati, vanto dell’edificio opera dell’architetto Federico Frigerio (artefice anche del Tempio Voltiano) e inaugurato nel 1910. «Mi auguro che non solo realtà commerciali ma anche mecenati ci aiutino in questo progetto – ha detto Nessi – Sarebbe un bel segno di vicinanza al Politeama che è un simbolo culturale della città, se crollasse sarebbe il crollo di tutta Como».
Il Politeama si impegna poi in una corsa molto più lunga con l’altro progetto, cui potrebbe anche legarsi una operazione di raccolta fondi in una seconda fase.
L’ex cineteatro di piazza Cacciatori delle Alpi è proprietà di una società di diritto privato di cui l’82% delle quote è pubblico, ossia comunale. L’amministrazione di Palazzo Cernezzi, però, per ora è rimasta a guardare, limitandosi in questo caso a “monitorare il percorso condiviso – ha detto il vicesindaco Adriano Caldara – che risponde a quanto lo stesso consiglio comunale ha deliberato nel 2017, ossia il vincolo del Politeama a scopi prevalentemente culturali a disposizione della cittadinanza”.