A rischio numerosi posti di lavoro, oggi salvaguardati dagli ammortizzatori sociali e dal divieto di licenziamenti per giustificato motivo: è quanto emerge dall’8° Rapporto della Uil del Lario sulla cassa integrazione tra gennaio e agosto 2020 nelle province di Como e Lecco. Nei primi 8 mesi dell’anno i lavoratori in cassa integrazione a Como sono stati 23.736. Il quadro economico è di forte incertezza e instabilità a causa dell’emergenza sanitaria globale.
L’analisi rileva una frenata della richiesta di ore di cassa integrazione da parte delle imprese nel mese di agosto rispetto al mese precedente, – 54,5%, mentre il confronto tra agosto 2020 e lo stesso mese dell’anno precedente segnala un incremento delle ore.
E’ il confronto dei primi 8 mesi del 2020 con lo stesso periodo del 2019 a rilevare le drammatiche conseguenze economiche dovute alla pandemia. A Como si registra un + 939%.
Tutti i settori hanno subito le conseguenze dell’emergenza sanitaria. In forte stress in particolare i due principali settori produttivi del territorio lariano, il tessile e il metalmeccanico.
“Il peggioramento della situazione sanitaria a livello globale – commenta il segretario generale della Cst Uil del Lario, Salvatore Monteduro – potrebbe incidere negativamente sulla domanda estera e quindi sulle aziende che basano prevalentemente la loro produzione sull’esport, nonché sul settore del turismo. Bisogna agire in fretta – prosegue Monteduro – nel mobilitare le risorse del Recovery Fund e quelle del Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità, utili a rendere più competitivo, moderno e sicuro il nostro Paese”.