“Ti chiamavano il prete degli ultimi perché agli ultimi hai dedicato la vita. Per vestirli, sfamarli, ascoltarli. Spesso rinunciavi al tuo stesso cibo per donarlo a loro. Non ci sono parole adeguate di fronte alla tragedia improvvisa di quella che resterà una morte senza giustificazione”. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Alessandro Fermi, ha voluto ricordare, a nome anche dell’intera istituzione regionale, don Roberto Malgesini invitando tutti in questo momento a dare spazio solo alla preghiera e al ricordo.
“Ti ringraziamo per ciò che sei riuscito a fare, e anche per tutto ciò che avresti voluto portare a termine, ma che ti è stato impedito – ha continuato -. Grazie Don Roberto, so che continuerai a sorridere, sempre, anche da lassù. A noi, alle tante persone che ti hanno voluto bene e ti sono state vicine nella tua quotidianità e nella tua missione pastorale, il compito di continuare a testimoniare concretamente l’insegnamento di amore e altruismo che ci lasci in eredità”.
“Mai Don Roberto avrebbe voluto che la sua morte potesse essere occasione di strumentalizzazioni politiche su problemi che da tempo sono noti a tutti e rimasti tuttora irrisolti, riconducibili alla sfera dell’immigrazione, della psichiatria, della marginalizzazione, dell’accoglienza, della fragilità sociale e dei senzatetto, problemi che negli ultimi mesi hanno purtroppo sensibilmente interessato da vicino in modo significativo la comunità sociale comasca – ha concluso -. Non è il momento delle polemiche, la morte di don Roberto può e deve essere occasione per ricercare con ancora maggiore impegno e tempestività risposte condivise e soluzioni praticabili”.