Un uomo di 34 anni residente a Cantù, sposato e padre di famiglia, è stato arrestato con l’accusa di prostituzione minorile. Reato punito dall’articolo 600 bis del codice che colpisce chi “recluta o induce alla prostituzione una persona di età inferiore ai 18 anni”. L’intervento è della polizia locale di Cantù, che in un primo momento aveva contestato la violenza sessuale poi riformulata dal giudice delle indagini preliminari di Como al termine di un interrogatorio che si è tenuto in carcere, durante il quale l’uomo si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.
Il 34enne – secondo l’accusa – avrebbe compiuto degli atti sessuali con una minorenne (15 anni), ma – e questo è il motivo del cambio di imputazione – determinante sarebbe stato il fatto che la giovane sarebbe stata consenziente, si sarebbe fatta dare in cambio anche pochi euro.
La vicenda risale alla scorsa settimana, ma è stata resa nota nelle scorse ore. Secondo quanto ricostruito i due si erano conosciuti qualche giorno prima in un bar di Cantù e avevano mantenuto poi rapporti sui social fin quando si sarebbero dati appuntamento in un parco. La ragazzina avrebbe comunicato l’incontro ad alcuni coetanei, tra i 13 e i 15 anni, chiedendo loro di appostarsi tra i cespugli durante l’incontro e di intervenire in caso di bisogno. In realtà poi una volta salita sulla macchina dell’uomo i due si sono allontanati, gettando gli amici nel panico tanto da chiedere poi aiuto alla polizia locale. Quando l’auto è stata intercettata il fatto era compiuto. Non un rapporto sessuale completo, bensì un palpeggiamento con la richiesta – da parte della ragazzina – del pagamento di pochi euro. Il 34enne, come detto, è stato arrestato ma – essendo la ragazzina consenziente – l’accusa è stata riformulata.